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Immagine del redattoreNina Ferrari

Consigli di lettura per appassionati di autobiografie erotiche


Consigli lettura - autobiografie erotiche migliori - Il Tuo Biografo

Il genere erotico è un tipo di letteratura che non passa mai di moda, ma che torna in auge di quando in quando grazie a qualche romanzo particolarmente controverso che ravviva un po' tutto il settore. Nel caso dei romanzi d'invenzione, come sempre è difficile stabilire quale e quanto vasta sia la componente autobiografica a cui l'autore o l'autrice si è ispirato/a per creare la sua opera; questo accade a maggior ragione per quanto riguarda la letteratura erotica, dove strizzare l'occhio al lettore, insinuando che via sia un'aderenza particolare tra lo scrittore e il personaggio del libro, aumenta sia il pepe che le vendite.

Quando si ha a che fare con una scrittura non saggistica, finzione e realtà finiscono sempre per intrecciarsi una all'altra - e questo è il bello della letteratura. Infatti a volte solo inserendo una parte d'invenzione si può arrivare a descrivere la realtà col dovuto trasporto e una profonda esaustività. Tuttavia, esistono romanzi erotici in cui la componente autobiografica supera per certo la licenza poetica: ed è proprio questa aderenza al vero a renderli così scandalosi quando vengono pubblicati per la prima volta. Ecco, questi sono i romanzi di cui intendo parlare oggi. Tutti infatti hanno dato scandalo, o addirittura sono stati censurati o proibiti, quando uscirono per la prima volta.

La letteratura erotica autobiografica è donna, e per lo più francese.

Unica eccezione a questa regola fu Henry Miller (1891 -1980), l'autore statunitense di Opus Pistorum, Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, solo per fare alcuni titoli, tutti romanzi erotici di ispirazione autobiografica: quando uscirono in Francia, tra la fine degli anni Trenta e l'inizio degli anni Quaranta, furono censurati negli USA, in cui ne venivano comunque contrabbandate copie pirata in lingua inglese. Miller è interessantissimo anche sul piano letterario, tanto che fu definito da George Orwell uno dei rari scrittori della sua generazione dotato di «immaginazione e valore»; nel frattempo, per via del suo approccio destrutturante al romanzo, fu fonte d'ispirazione anche per quelli della Beat Generation, in particolare per Jack Kerouac.

A parte appunto Henry Miller, gran parte delle autrici passate alla storia per i loro racconti autobiografici di natura erotica sono state donne, o almeno così è parso fino a prova contraria. Non che questo stupisca: l'erotismo femminile è molto legato a un desiderio di tipo reattivo e in questo senso la letteratura erotica si presta ad accendere la fantasia delle scrittrici e delle loro lettrici molto più di qualsiasi altro genere, inclusa la pornografia.

Chi sono dunque le grandi autrici dell'erotismo autobiografico?

Nessuna lista che tratti letteratura erotica autobiografica può esimersi dall'iniziare col nome di Anaïs Nin (1903 - 1977): affascinante e cosmopolita, sempre divisa tra New York e la Francia, Anaïs Nin si traferì a Parigi all'inizio degli anni Trenta del Novecento, assieme al marito con cui condivideva un matrimonio molto noioso. Regina dei salotti culturali e grafomane compulsiva, per rimediare alla monotonia della vita borghese ripiegò su una serie di relazioni extraconiugali che descrisse nel dettaglio nei suoi diari, che cominciò a pubblicare in diversi volumi a partire dagli anni Trenta e fino quasi alla sua morte, negli anni Settanta.

I suoi racconti autobiografici oggi sono raccolti in un unico volume edito da Bompiani, intitolato Diario (che racconta la sua vita erotica dal 1931 al 1966). Nel frattempo, una delle relazioni amorose più importanti che Anaïs Nin intrattenne durante il suo periodo parigino fu proprio con con Henry Miller, che visse a Parigi dall'inizio degli anni Trenta fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Fu Miller, proprio durante la loro relazione decennale, a esortare la compagna a scrivere e a pubblicare i suoi racconti autobiografici.

I due amanti solevano scambiarsi lettere appassionate e di grande spessore letterario e continuarono a scriversi anche dopo la fine della loro relazione erotica, almeno fino a metà degli anni Cinquanta (un relazione erotica che, ad un certo punto, si era trasformata in un triangolo: formato da Nin, Miller e da sua moglie, la ballerina June Mansfield). Il loro carteggio appassionato, che tocca sia le corde dell'erotismo che della più profonda amiciza, fu pubblicato postumo nel 1989 in Storia di una passione. Lettere 1932-1953. Certo non si può dubitare della natura autobiografica di questo romanzo epistolare, rimasto - com'è giusto - privato fino a dopo la morte dei suoi protagonisti.

Qualche dubbio invece si può avere riguardo a uno dei grandi classici della letteratura erotica autobiografica, ovvero Emmanuelle, scritto da Emmanuelle Arsan. Qui le cose si fanno complicate. Emmanuelle Arsan (1932 - 2005), pseudonimo di Marayat Rollet-Andriane, fu una scrittrice thailandese, naturalizzata francese, di nobili origini. Nel corso della sua vita fu anche modella e attrice cinematografica. Nel suo romanzo autobiografico, Emmanuelle racconta la sua vita di moglie di un diplomatico francese in Thailandia: quando dall'Europa raggiunge il consorte in Asia, per contrastrare la noia di una vita agiata e sempre uguale a se stessa, la donna perde a poco a poco la sua innocenza - l'innocenza rispettabile di una moglie borghese - attraverso incontri erotici casuali sempre più spinti.

Dove sta il dubbio dunque? Marayat Rollet-Andriane era veramente sposata a un diplomatico francese, ovvero Louis-Jacques Rollet-Andriane, e quella vita la conosceva bene. Inoltre, date le sue origini, l'ambientazione thailandese del suo libro non suona affatto strana. Tuttavia, recenti rivelazioni hanno dimostrato che il libro non fu scritto dalla moglie del diplomatico, ma dal diplomatico stesso, che, non volendo sporcare la sua importante carriera con lo spettro della letteratura erotica, diede a credere a tutti che Emmanuelle l'avesse scritto lei. Eh, no, Emmanuelle fu scritto da un uomo. Dunque: forse autobiografico sì, ma con grande licenza poetica (quella di un uomo che fantastica di esser donna).

Buffo è piuttosto che, proprio sull'onda del successo di Emmanuelle, il vero amante di Marayat Rollet-Andriane, un fotografo francese -evidentemente la vita della moglie di un diplomatico può essere davvero abbastanza noiosa - decise di pubblicare nel 1973 il suo memoir erotico, in cui raccontò con dovizia di particolari gli incontri sessuali con la donna: il libro, mai tradotto in italiano e disponibile sono in francese, si intitola Marayat, ovvero il nome di battesimo di colei che per decenni è stata ritenuta a torto l'autrice di Emmanuelle. Forse Marayat Rollet-Andriane, in arte Emmanuelle Arsan, non ha mai scritto un libro, ma senza dubbio ne ha ispirati diversi.

Non ci sono dubbi invece sulla figura di Marguerite Duras (1914 - 1996), autrice di L'amante (forse già conoscete la storia di questo libro perché vi è capitato di vederne l'adattamento cinematografico: ebbene, il libro è di gran lunga migliore, quindi se siete interessati al genere ve ne consiglio comunque la lettura). Duras, francese ma nata a Saigon, compì i propri studi in Indocina (oggi Vietnam), dove, giovanissima, si innamorò di un ricco uomo cinese molto più vecchio di lei. Fu con lui che per la prima volta scoprì l'erotismo, l'amore e il suo corpo. E, anche quando tornò in Francia - dove studiò, si sposò ed ebbe dei figli - non riuscì mai a dimenticare quell'esperienza: anche dopo aver combattuto con la resistenza contro il nazimo, o dopo aver pubblicato alcuni romanzi che furono acclamati dal pubblico e dalla critica mondiale (il suo Una diga sul Pacifico fu definito da Elio Vittorini «il più bel romanzo francese del dopoguerra»), la sua giovinezza in Indocina e il suo primo grande amore carnale continuavano a pulsarle nella testa. E così, nel 1984, ovvero più di cinquant'anni dopo gli eventi narrati nel romanzo, pubblicò il memoir di quel suo primo amore, che, oltre a scandalizzare mezzo mondo, diventò subito un best seller.

Un'altra donna francese, scrittrice contemporanea, è famosa per il suo romanzo erotico e parzialmente autobiografico (ovvero: non sappiamo quanto sia autobiografico e quanto sia inventato, anche se la dovizia di dettagli molto crudi lascia intendere che molte delle esperienze raccontate siano vere): parliamo di Katherine Millet, classe 1948, e del suo La vita sessuale di Katherine M., considerato dal critico statunitense Edmund White «il libro più esplicito sul sesso mai scritto da una donna». Millet, donna di cultura e critica d'arte molto nota in Francia, nel 2001 spiazzò tutti: il suo romanzo raccontava in modo esplicito gli incontri sessuali avuti nel corso della vita, da quelli adolescenziali a quelli vissuti in età più tarda, da quelli puramente occasionali alle esperienze di sesso di gruppo (per farvi un'idea: gruppi piuttosto ampi, fino a cinquanta persone). Il suo libro, un crudo inno alla libertà sessuale femminile, ebbe subito un grande successo: nessuna donna prima di allora aveva mai osato spingere la scrittura erotica fino a quel punto, in un affresco spietato della sessualità anche brutale, illustrata con dovizia di particolari sotto ogni punto di vista.

Se dunque hai una curiosità per la letteratura erotica, e in particolare per la quella autobiografica, questa lista è un buon punto da cui partire per esplorare il genere. E ricorda: la letteratura erotica è donna, soprattutto se francese.


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