2090128167685128 Borges: «Se esistessi, sarei tutti quelli che ho incontrato»
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

Borges: «Se esistessi, sarei tutti quelli che ho incontrato»


«Non sono sicuro che io esista, in realtà.

Sono tutti gli scrittori che ho letto, tutte le persone che ho incontrato, tutte le donne che ho amato; tutte le città che ho visitato, tutti i miei antenati…

Nulla, nulla, amico mio: non sono sicuro di nulla, non so nulla.

S’immagini che non so nemmeno la data della mia morte»

Jorge Luis Borges

Intervista a El País

(Buenos Aires, 26 settembre 1981)

Jorge Luis Borges (1899-1986) è stato uno dei maggiori scrittori argentini e un caposaldo della lettura mondiale del Novecento. Nacque a Buenos Aires da una famiglia agiata e colta e rivelò ancora bambino l'attitudine allo studio e alla creazione letteraria. Dalla cultura europea, che frequentò fin da giovanissimo, acquisì il senso della storia, la struttura e la mitologia; mentre da quella argentina assimilò l'immaginazione e la fiera eleganza stilistica. La sua opera, innovativa, colta e fantasiosa è pervasa da un realismo magico che l'autore applicava anche alla vita.

In un approfondimento qui sul blog de Il Tuo Biografo abbiamo già parlato della biografia di Jorge Luis Borges, dei suoi temi d'elezione e delle varie declinazioni della sua immaginazione rigorosa e al contempo visionaria: se desideri saperne di più, clicca qui.

Il senso per un assurdo rigorosamente possibile, Borges lo dimostrò anche in un'intervista che concesse a El País sul finire della sua vita: il 26 settembre del 1981, l'autore argentino compì infatti un ulteriore capolavoro. Già maestro del realismo magico, dell'affabulazione colta, di un surrealismo che si spaccia per per rigorosa verità, si trovò a smentire alcune - assurde - voci che insinuavano che lui in realtà non esistesse. Qualcuno sosteneva infatti che la sua opera fosse il prodotto di un collettivo di autori che si era inventato la figura di Borges: un genio, un cieco veggente, un artista colto e raffinato, Borges più che un uomo singolo pareva l'archetipo dell'intellettuale perfetto, troppo bello per essere vero; e perciò c'era chi ventilava che, da decenni, questo presunto collettivo avesse ingaggiato un figurante - ovvero Borges stesso, così come lo ricordiamo nelle immagini che esistono di lui - che lo impersonasse. Alcune teorie insinuavano addirittura che la mancata assegnazione del Premio Nobel per la letteratura all'autore confermasse questi sospetti!

La smentita di Borges al giornalista di El País possiede tutta l'ironia e la sfuggente densa sostanza delle sue stesse opere, in cui il significato profondo dell'esistenza si dibatte tra l'ambiguità e l'apparenza. «Non sono sicuro che io esista, in realtà. Sono tutti gli scrittori che ho letto, tutte le persone che ho incontrato, tutte le donne che ho amato; tutte le città che ho visitato, tutti i miei antenati… Nulla, nulla, amico mio: non sono sicuro di nulla, non so nulla. S’immagini che non so nemmeno la data della mia morte». Esiste una risposta più borgesiana di questa?

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