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Immagine del redattoreNina Ferrari

I tatuaggi sonori, una nuova frontiera della memoria


Innovazione tatuaggi sonori - memoria sulla pelle - Il Tuo Biografo

Certe memorie ti rimangono impresse sulla pelle. Per quanto ormai siano solo nella tua testa, la dimensione fisica del ricordo è tale che le senti essere parte di te, del tuo corpo, del tuo quotidiano, del tuo sentire ogni giorno. Fuori di metafora, oggi c'è chi, letteralmente, può imprimere una memoria sulla tua pelle: e farla parlare.

Nate Siggard è un giovane imprenditore, un artista e un tatuatore californiano, fondatore e AD di Skin Motion. Dopo aver fatto la gavetta nel mondo dell'interazione multimediale, dello sviluppo di nuove app e del marketing, nel 2007 - contro il consiglio di chiunque gli volesse bene - decise di licenziarsi dal suo posto fisso per dedicarsi alla creazione della sua start-up e reinventarsi come tatuatore. A quest'attività, che per Nate assumeva quasi una valenza spirituale, dedicò una decina di anni, guadagnandosi una clientela intima e affezionata. La passione per la tecnologia digitale però non lo aveva abbandonato del tutto. Nel 2017, ispirato da un'idea della sua fidanzata Juliana, lanciò un'invenzione rivoluzionaria e che combinava tutto ciò che amava: l'arte, i sentimenti e una tacnologia all'avanguardia. Aveva portato sul mercato un nuovo tipo di tatuaggio, che, come un qualsiasi codice QR, se letto dall'applicazione per smartphone Soundwave (che è stata recentemente acquistata da Spotify, il servizio che offre musica on demand), era in grado di riprodurre qualsiasi registrazione digitale, purché fosse più breve di un minuto.

Nate Siggard aveva appena inventato il primo tipo di tatuaggio capace di regalare davvero un'esperienza di realtà aumentata. Quest'esperienza, secondo la sua intuizione, non avrebbe proiettato i suoi clienti nel futuro, ma nel passato: dava cioè la possibilità di portare sempre con sé un pezzo di memoria personale, come ad esempio la voce dei propri cari scomparsi, il primo vagito di proprio figlio o, addirittura, l'ululato del proprio cagnolino.

Il primo tatuaggio Soundwave realizzato da Nate fu proprio sulla sua pelle e riproduceva la voce di Juliana mentre gli diceva "ti amo", col sottofondo dei gorgoglii del loro figlio neonato. Fece un primo video della sua idea e, in pochissimo tempo, divenne virale.

Ecco il video che racconta in breve la storia di Nate e della sua incredibile invenzione (il video è sottotitolato solo inglese):

In un'altra intervista, Nate ricorda come l'arte del tatuaggio abbia radici lontanissime, tanto che furono trovati dei tatuaggi persino sulla pelle mummificata di Ötzi, l'uomo del Similaun (che ha un'età tra i 5.300 e i 5200 anni); se si ritiene che i tatuaggi allora avessero uno scopo votivo e curativo, i tatuaggi Soundwave secondo Nate oggi non sono da meno: servono a curare l'anima, la nostalgia, il senso di sperdimento che si può provare in seguito a un lutto. Portare con te - ovvero sulla tua pelle, nella tua carne - la voce di tua madre (o di tuo padre, o di tua nonna o del tuo compagno) che ti dice, esattamente col suo tono, quanto ti ama, è un regalo prezioso, reso possibile dall'arte del tatuaggio e dalle nuove tecnologie.

Si potrebbe obiettare che il progetto di Nate Siggard abbia qualcosa di morboso (la memoria impressa nella carne è degna di un film di David Cronenberg) e che si presta, come ad esempio nel caso della donna che si è tatuata l'onda sonora dell'ululato del suo cane, a un utilizzo quasi parodistico del concetto di memoria. Tuttavia, un tatuaggio che abbia davvero senso per chi se lo fa serve a mantenere il ricordo di tutto ciò che è importante. E, come accade per tutte le cose umane, ciò che è importante è sempre soggettivo.

La nuova frontiera del tatuaggio fattosi memoria e suono è realtà: che sia tempo di programmare un viaggio in California?

PS: se vuoi scoprire un tatuatore-illustratore bravissimo e tutto nostrano, clicca qui.

Al blog de Il Tuo Biografo piace scovare brevi video, frammenti di film e cortometraggi animati che restituiscano almeno in parte il senso della vita: se vuoi vederne altri, clicca qui!

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