Il grande potere delle storie è quello di spiegare la realtà, la scienza o la Storia stessa attraverso le emozioni che derivano dall'empatia coi loro protagonisti. Come ho già più volte ripetuto nelle pagine di questo blog, coinvolgere l'emotività nello studio è uno dei modi migliori per imparare e capire davvero quello che si legge (e il perché l'ho già spiegato in questo post). Ciò vale in modo particolare per i bambini, che con un linguaggio adatto alla loro età possono capire tutto, anche ciò che a prima vista ci sembra difficile o triste. Eppure, a ben vedere, molto spesso è proprio la coscienza dell'errore (o del male) a farci capire perché è importante comportarsi in modo rispettoso con gli altri. Perciò è importante riuscire a spiegare i temi difficili ai bambini, pur se a prima vista può sembrarci complicato. Per fortuna ci sono i libri, che spesso si fanno traccia anche dei discorsi più ardui.
In questo senso, un tema particolarmente difficile, per la sua assoluta brutalità e parziale inesplicabilità, è quello della Shoah. Spiegare ai bambini non tanto le leggi razziali, ma i campi di concentramento e di sterminio, è uno di quei compiti che, soprattutto se abbiamo a che fare con ragazzini che frequentano le scuole elementari, mette a dura prova la nostra capacità di spiegare e raccontare.
Nel corso delle ultime settimane sono usciti diversi libri illustrati che affrontano l'argomento, come La stella che non brilla. La Shoah narrata ai bambini, illustrato da Gioia Marchegiani, scritto da Guisa Risari - che è docente in filosofia morale all'Università Statale di Milano ed è specializzata in studi ebraici moderni - ed edito da Gribaudo (che è un marchio di Feltrinelli). Questo volume si rivolge in modo delicato agli alunni più grandi delle elementari e, per chi fosse interessato, contiene anche un'appendice di approfondimento storico.
Oggi, però, vorrei soffermarmi in particolare su L'albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini, che ha la peculiarità di rivolgersi ai lettori più giovani, ovvero dai sei anni in su. È davvero possibile riuscire ad affrontare un tema delicato come la Shoah con bambini così piccoli? Questo libro illustrato da Giulia Orecchia dimostra di sì. In L'albero della memoria seguiamo infatti la storia del piccolo Sami, un bambino fiorentino di orgine ebraica, da prima della promulgazione delle leggi razziali nel 1938 alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Attorno a lui parenti, zii e genitori subiscono destini diversi, mentre lui viene nascosto in collina nella cascina di alcuni amici.
L'albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini è edito da Mondadori ed è stato scritto a quattro mani da Anna Sarfatti e da Michele Sarfatti, che sono fratelli. Mentre Anna si è già fatta conoscere come autrice di diversi libri per l'infanzia, di cui uno dei più famosi è senza dubbio La costituzione raccontata ai bambini, Michele è uno studioso della storia degli ebrei italiani nel XX secolo ed è stato direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano dal 2002 al 2016. In questo nuovo volume, che presenta a sua volta un'appendice storico-documentaria di grande pregio, la competenza di uno e dell'altra si sono fusi per permettere a genitori e insegnanti di iniziare a spiegare ai bambini più piccoli uno dei capitoli storici più delicati del XX secolo. Si presta in modo particolare alla lettura ad alta voce, anche grazie a un uso sapiente della rima.
Affrontare coi bambini i temi più difficili è importante e spesso la ritrosia degli adulti nel farlo dipende più dall'incertezza su quale sia il modo giusto per parlare piuttosto che dai bambini stessi e dalla loro capacità di capire il mondo. Se quello della Shoah è un tema che vorreste cominciare a spiegare, ora in libreria troverete qualche strumento in più.
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