2090128167685128 La biografia di Murakami Haruki: un autore onirico e pop
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

La biografia di Murakami Haruki: un autore onirico e pop


Murakami Haruki è forse il più famoso e amato scrittore giapponese contemporaneo nel mondo. Nato a Kyoto nel 1949 da un'insegnante figlia di commercianti e da un ex professore di letteratura diventato priore di un tempio buddista, da ragazzino si trasferisce con la famiglia nella città di Kobe, dove riceve la sua formazione in una rinomata scuola statale. Qui collabora alla scrittura del giornalino scolastico, ma, alla fine del corso di studi, fallisce il primo esame di ammissione all'università, alla quale finisce comunque per iscriversi l'anno successivo, nel 1968.

Il giovane Murakami è un ragazzo solitario, profondamente appassionato di cinema - tanto non solo da affermare di aver visto nel corso di un anno accademico più di duecento film, ma anche da fare del cinema statunitense - in particolare: del tema del viaggio nel cinema statunitense - l'argomento della sua tesi, con cui si laureerà nel 1975. Sono gli anni delle rivolte studentesche anche in Giappone, ma Murakami alle manifestazioni di piazza preferisce l'ascolto solitario della musica jazz e rock. In questi stessi anni, proprio all'Università di Tokyo, Murakami Haruki incontra prima l'amica e poi futura moglie Takahashi Yoko, che sposa nel 1971.

Proprio assieme a Yoko, Murakami apre nel 1974 un jazz club a Tokyo e lo chiama Peter Cat, in onore di un gatto molto amato nella sua vita. Peter Cat di giorno è una caffetteria e di sera diventa un jazz club, in cui vengono anche serviti alcolici. La vita di Murakami finora si è concentrata su due dei tre dei suoi grandi amori: il cinema e la musica. Ma il primo confronto con la letteratura non è lontano.

È infatti del 1978 la decisione - improvvisa, quasi una vocazione - di cimentarsi con la scrittura: con Ascolta la canzone nel vento, pubblicato nel 1979 e premiato con il Premio Gunzo nella categoria del miglior esordio, Murakami diventa in breve tempo uno scrittore affermato, tanto che dopo il terzo romanzo, Nel segno della pecora, pubblicato nel 1982 - e che, assieme ad Ascolta la canzone nel vento, Il Flipper (due romanzi pubblicati in Italia in un unico volume) e Dance Dance Dance compone la cosiddetta Tetralogia del Ratto, dal nome di uno dei protagonisti ricorrenti di questi libri - decide di dedicarsi solo alla scrittura e di vivere solo grazie ai suoi proventi.

Seguono anni di intensa attività letteraria, di viaggi in Giappone e in giro per il mondo: tra il 1986 e il 1987 sarà in Grecia e In Italia, e in particolare in Sicilia e a Roma, dove compone il primo grande best seller internazionale: Tokyo blues, Norwegian wood, che venderà più di due milioni di copie solo nel primo anno. Il successo internazionale lo porta nel 1991 a essere chiamato come insegnante di letteratura, prima come ricercatore e poi come professore associato, alla prestigiosa Princeton University, nello stato del New Jersey, negli Stati Uniti. Qui compone altri strepitosi e acclamati capolavori letterari, tra cui anche L'uccello che girava le viti nel mondo, del 1996, e che gli porteranno diversi prestigiosi premi letterari.

Risale a questo periodo una sua dichiarazione alla rivista The Salon Magazine, rilasciata nel 1997: «Amo la cultura pop: i Rolling Stones, i Doors, David Lynch, questo genere di cose. Non mi piace ciò che è elitario. Amo i film del terrore, Stephen King, Raymond Chandler, e i polizieschi. Ma non è questo ciò che voglio scrivere. Quello che voglio fare è usarne le strutture, non il contenuto. Mi piace mettere i miei contenuti in queste strutture. Questa è la mia via, il mio stile. Perciò non piaccio né agli scrittori di consumo né ai letterati seri. lo sono a metà strada, e cerco di fare qualcosa di nuovo. [...] Scrivo storie strane, bizzarre. Non so perché mi piaccia tanto tutto ciò che è strano. In realtà, sono un uomo molto razionale. Non credo alla New Age, né alla reincarnazione, ai sogni, ai tarocchi, all'oroscopo. [...] Ma quando scrivo, scrivo cose bizzarre. Non so perché. Più sono serio, più divento balzano e contorto». Murakami è tutt'ora il traduttore giapponese di Raymond Carver, che, oltre che un amico, considera uno dei suoi pochi mentori letterari. È stato anche colui che ha fatto conoscere ai lettori giapponesi numerosi racconti e romanzi di Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, Tim O'Brien e John Irving.

All'inizio degli anni 2000 Murakami Haruki torna a vivere stabilmente in Giappone, dove, oltre che alla scrittura, si dedica anche al nuoto, alla corsa e alle maratone: di queste attività ha scritto ampiamente in L'arte di correre, un romanzo autobiografico (a cui ovviamente il blog de Il Tuo Biografo non poteva mancare di dedicare un approfondimento: che, se volete, potete leggere cliccando qui) in cui l'autore esalta la corsa come un atto di disintossicazione, come una sfida coi propri limiti e con i lati oscuri del proprio essere. Grazie alla corsa, Murakami riesce a dedicarsi meglio alla propria attività di scrittore: a partire dai primi anni Duemila, infatti, compone altri capolavori, come Kafka sulla spiaggia, After Dark e 1Q84 (1 e 2 e 3). A quasi sett'antanni, Murakami non ha ancora smesso di correre né, per fortuna, di scrivere.

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