2090128167685128 Francine Christophe: quando in campo di concentramento vinse la vita
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

Francine Christophe: quando in campo di concentramento vinse la vita


Francine Christophe, poetessa e scrittrice francese, classe 1933, è una sopravvisuta della Shoah. Di origine ebraica, all'età di appena nove anni fu catturata, insieme alla medre, mentre tentava di superare la linea di demarcazione della Repubblica di Vichy per sfuggire così alla persecusione nazista degli ebrei. Finì dapprima nella prigione di Rochefoucauld e in seguito nei campi di raccolta di Poitiers e Drancy, per essere infine deportata nel 1944, sempre assieme alla madre, nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, in bassa Sassonia - lo stesso in cui un anno dopo, poco prima della liberazione, sarebbe morta la giovane Anna Frank.

Sopravvisuta al campo di concentramento, da cui venne liberata dagli Anglo-americani nell'aprile del 1945, Francine Christophe tornò in Francia, dove cominciò a scrivere e si ricostruì una vita, una famiglia. Oggi, nonostante l'età avanzata, è ancora un'instancabile testimone della Shoah, che racconta in libri e conferenze: in Italia il suo memoir Non sono passata per il camino è stato pubblicato da Pietro Macchione Editore.

Una testimonianza particolamente struggente di Francine Christophe, ma anche commovente per il proprio messaggio vitale e per il suo senso di inestinguibile umanità, è quella resa nel documentario Human, diretto da Yann Arthus-Bertrand e presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2015, nel settantesimo anniversario della Liberazione. Qui Francine narra non solo la propria esperienza personale, ma anche un atto di grande umanità compiuto da sua madre durante la prigionia, durante la quale aiutò un'altra madre a mettere al mondo suo figlio: è il racconto dell'irriducibilità della vita che squarcia l'orrore della morte del Lager.

Ecco il breve e bellissimo stralcio della testimonianza di Francine:

Ma cos'è Human? Si tratta di un progetto ambizioso, profondo, che tenta di restituire all'uomo la sua dignità e che, mentre analizza il male dell'uomo, ne risalta anche il bene, restituendone un ritratto variegato e toccante.

Nei primi anni Dieci del 2000, Yann Arthus-Bertrand cercò di dare risposta a una domanda fondamentale che si era posto molte volte: «Cosa ci rende veramente umani?». La nostra umanità è racchiusa in ciò che amiamo o in ciò che odiamo? In ciò che ci induce a lottare, cioè per i nostri ideali, oppure nella forza che troviamo nella nostra ricerca di conoscenza? Una risposta sfaccettata e non unitaria a queste domande è risultata proprio in questo documentario.

Il regista spese tre anni a raccogliere in un viaggio attraverso tutto il mondo la testimonianza di diverse persone dal vissuto notevole, intervistandole proprio su questo argomento. «Cos'è l'umanità per voi?». Il risultato è questo documentario notevole, che, tra i vari racconti, ha raccolto per l'appunto anche quello di Francine Christophe.

La versione sottotitolata in italiano di Human può essere vista qui di seguito: guardare questo documentario rappresenta un'esperienza che, se da un lato ci impone di non dimenticare, dall'altro è capace di restituirci una calda fiducia nell'umanità, perennemente in bilico tra l'ombra e la luce che viene emanata dalla sua essenza.

Al blog de Il Tuo Biografo piace scovare brevi video, frammenti di film e cortometraggi animati che restituiscano almeno in parte il senso della vita: se vuoi vederne altri, clicca qui!​

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