2090128167685128 Storia breve delle capsule del tempo: un regalo sorprendente!
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

Storia breve delle capsule del tempo: un regalo sorprendente!


Da piccola sono sempre stata affascinata dalle capsule del tempo. La mia innata curiosità avrebbe goduto di fronte a un contenitore misterioso pieno di informazioni e messaggi di un tempo perduto, rimasto intatto per diversi anni prima che io ne scoprissi l'esistenza. Purtroppo non mi è mai capitato di trovarne una per caso, il che ovviamente è piuttosto deludente. Ho ovviato a questa mancanza disseminando di tanto in tanto gli angoli della mia casa con scatolette piene di cianfrusaglie significative (avrò preso da mia nonna?), contando sulla mia distrazione e sulla dimenticanza: quando, cercando un oggetto a caso, molto tempo dopo mi imbatto in uno di questi regali che mi sono fatta - magari due, cinque o dieci anni prima - sorrido di me stessa. Forse sono un po' originale, è vero. Di fronte agli scontrini, ai biglietti o alle pietruzze che avevo lasciato per me stessa a volte rimango interdetta, perché davvero li avevi scordati. La sorpresa di ricordare un tempo che ormai non mi appartiene più, ma di cui trovo testimonianza in quelle scatole, è un piccolo piacere che mi colpisce ogni volta. Le capsule del tempo: che regalo magnifico.

Una capsula del tempo è un contenitore che viene riempito con testimonianze materiali del proprio tempo (possono essere testimonianze di tutti i tipi: testi, immagini, oggetti d'uso comune o supporti sonori) e che viene sigillato perché venga riaperto solo più in là nel futuro, in un momento preciso, da una persona in particolare oppure da un destinario indeterminato in un tempo qualsiasi. La bellezza della capsula del tempo è che, mentre conserva il proprio contenuto, al contempo lo separa dal resto del mondo, impedendogli di mutare, di deteriorarsi o di evolversi con lo scorrere naturale dei giorni. A garantire questo, di solito, un sigillo (o un ottimo nascondiglio), che, una volta rotto, permette al contenuto della capsula del tempo di restituire un'immagine immediata del periodo da cui proviene o dell'immaginario della persona che l'aveva confezionata. Qualora la capsula del tempo sia rivolta a un momento futuro preciso o a una persona determinata, è importante che si dia traccia del luogo in cui viene conservata e che siano fornite indicazioni su come e quando dovrà essere aperta. In caso contrario - che poi era il caso che da piccola avrei sognato di vivere - sarà un fortunato esploratore a scoprirne il contenuto per caso.

Le capsule del tempo fanno molto anni Ottanta - che, per inciso, è anche il decennio della mia infanzia - ma se ne ritrovano già tracce nella civiltà Babilonese e nell'antico Egitto, dove artefatti contemporanei venivano murati nelle fondamenta dei templi perché un giorno venissero scoperti dai posteri. L'usanza di costruire nuovi edifici e di legarli a una capsula del tempo si riscontra anche nel Rinascimento Europeo: alla posa della prima pietra di un monumento in costruzione, spesso si usava inserire oggetti significativi, come monete del tempo e documenti, in una fenditura tra i mattoni. Per quanto riguarda l'uso rinascimentale delle capsule del tempo l'obiettivo era precisamente quello di trasmettere all'archeologia del futuro un'immagine completa della cultura di allora, perché non venisse perduta. Si tratta di un'usanza che è tornata in auge nel XX secolo, durante il quale furono costruite diverse capsule del tempo destinate all'apertura solo tra diversi millenni: ne è un esempio perfetto la Crypt of Civilization della Oglethorpe University di Atlanta, progettata nel 1936 e la cui apertura è prevista solo nel 8113 (avete letto bene, tra poco più di seimila anni!); la capsula contiene fotografie, microfilm e documenti sonori di vario tipo - oltre, ovviamente, ai dispositivi che permetteranno di accedere alle informazioni che vi sono contenute - tra cui anche una raffigurazione di Mickey Mouse.

Perché una capsula del tempo procuri una profonda emozione in chi la apre non è necessario che sia scoperta dopo millenni. Se il messaggio è personale, rivolto a qualcuno che si ama, il suo contenuto emotivo può essere sprigionato anche dopo pochi anni, soprattutto quando il destinatario è giovane: dieci anni nella vita di un ragazzo equivalgono a decenni nella vita di un adulto. Una capsula del tempo personalizzata, dedicata a una persona in particolare, può contenere raccomandazioni, speranze, messaggi d'amore, fotografie che raffigurano l'intimità con quella persona oppure oggetti di valore sentimentale. Certo, io sono di parte: è una vita che desidero aprire una capsula del tempo tutta per me! Eppure penso che chiunque possa amare l'idea di ricevere un segno di un amore che si è mantenuto intatto nel tempo: non è forse un regalo sorprendente?

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