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Nadia Dorigatti

Etty Hillesum e il dialogo interiore per trovare la forza


Etty Hillesum e il dialogo interiore - Il Tuo Biografo

Se volete sapere qualcosa di più su Nadia Dorigatti, autrice di questo articolo, cliccate qui.

Io non sono io Sono colui che cammina accanto a me

senza che io lo veda; che, a volte, sto per vedere, e che, a volte, dimentico. Colui che tace, sereno, quando parlo, colui che perdona, dolce, quando odio, colui che passeggia là dove non sono, colui che resterà eretto quando morirò.

Juan Ramon Jimenez

Amo moltissimo questi versi di Juan Ramon Jimenez, perché introducono perfettamente un argomento fondamentale per la nostra crescita come esseri umani: il dialogo interiore. È senz'altro un'esperienza condivisa da tutti noi e consiste in un parlare silenzioso, un pensare, attraverso il quale diveniamo coscienti del nostro esistere e che condiziona la nostra vita esteriore. Senza questa azione costante ogni percezione o sensazione del mondo fluirebbe dentro di noi in modo del tutto disordinato per cadere poi nell'oblio, e lo stesso accadrebbe per ciò che ci si muove dentro. Noi esistiamo proprio grazie alla nostra attività pensante.

Come ogni altra attività, anche quella del pensare va esercitata e affinata in modo che possa divenire un vero nutrimento per la nostra anima. Coltivare il dialogo interiore è la strada maestra per raggiungere questo obiettivo perché apporta movimento a qualcosa che normalmente sperimentiamo come statico. Mi spiego meglio: noi viviamo le nostre giornate lasciandoci guidare dalle nostre opinioni ovvero, nel migliore dei casi dai nostri pensati, nel peggiore dai pensati di altre persone. Pensati è participio passato, dunque si tratta del prodotto di un pensiero già elaborato, morto, statico; il processo del pensiero pensante, in movimento, è già avvenuto e per lo più si produce in uno stato di incoscienza, nel senso che difficilmente siamo consapevoli dell'origine delle nostre opinioni. Essere consapevoli delle proprie idee significa saperle motivare e argomentare altrimenti sono solo futili slogan.

Ho appena terminato la lettura del Diario 1941-1943 di Etty Hillesum, che consiglio vivamente a chi vorrà approfondire l'argomento. Se volete saperne di più, tra l'altro, il blog de Il Tuo Biografo ne ha anche parlato in questo articolo. Etty Hillesum nacque il 15 gennaio 1914 a Middelburg in Olanda da genitori ebrei. A dieci anni si trasferì, con la famiglia, a Deventer dove si laureò in giurisprudenza. Appassionata di lingue e letteratura slava, oltre che di filosofia, frequentò alcuni corsi che non riuscì portare a termine a causa della guerra e delle restrizioni imposte agli ebrei, iniziate nel maggio del 1940 con l'invasione dell'Olanda da parte dell'esercito nazista della Germania e dunque con l'introduzione delle leggi razziali. I suoi diari abbracciano un breve arco di tempo nel quale Etty visse tutto l'orrore della Shoah. Consegnò i quaderni alla sua migliore amica Maria Tuinzing, poco prima di partire per il campo di smistamento di Westbork dal quale, il 7 settembre 1943, fu deportata ad Auschwitz. Morì il 30 novembre 1943, solo due mesi dopo il suo arrivo al campo. Come forse già sapete, il blog de il Tuo Biografo ha dedicato alla testimonianza dei protagonisti della Shoah diversi approfondimenti: se volete sfogliarli tutti, basta cliccare qui.

Quello di Etty Hillesum è un esempio perfetto di quale potenza educativa possa sprigionarsi da un profondo ascolto del proprio dialogo interiore. Pur vivendo in un periodo storico caratterizzato da indicibili atrocità, questa giovane donna, invece di subire passivamente il proprio destino, si mise tenacemente alla ricerca delle origini della propria esistenza. Dialogando con le parti più profonde del suo essere, che lei chiamava Dio ma che potremmo anche chiamare Io, raggiunse un luogo interiore nel quale poter riposare serena e dal quale trarre la forza per amare, nel bene e nel male, gli uomini, riconoscendo che la vita è sempre ricca di significato e degna di essere vissuta.

Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di grandi esempi per non cadere nell'inganno che ci vorrebbe far credere che l'impegno e il sacrificio del singolo siano vani per il domani. Sono convinta che solo attraverso piccoli passi sia possibile modificare il nostro futuro. Ogni singolo passo è rappresentato dall'impegno di un individuo, o da un vero e proprio sacrificio se la vita ci presenta un destino pesante come quello di Etty Hillesum. Siamo come tanti semi sparsi nel vento. La maggior parte non darà alcun frutto ma i pochi che ci riusciranno daranno a tutti nuovo nutrimento.

Dovremmo imparare a nutrirci del nostro pensiero, dovremmo provare ad esplorare le profondità del nostro animo sforzandoci di non mentire a noi stessi e accettando di noi anche le nostre ombre. La malvagità che vediamo negli altri c'è anche in noi e solo con una onesta introspezione riusciremo a comprendere che l'unica soluzione per migliorare il mondo è migliorare noi stessi. È a questo che serve il dialogo interiore.

Noi siamo molto di più di quel che pensiamo, anche se talvolta il mondo vorrebbe farci credere il contrario. Noi siamo colui che cammina accanto a noi e che non vediamo, che a volte riusciamo a scorgere ma per lo più dimentichiamo. Siamo colui che tace sereno quando parliamo, che perdona dolce quando odiamo, che ci sostiene quando non siamo. Colui che starà eretto quando moriremo.

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