2090128167685128 Antonio Gramsci, rivisto, a 80 anni dalla sua morte
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

Antonio Gramsci, rivisto, a 80 anni dalla sua morte


Antonio Gramsci - biografia - pensiero studi attuali - Il Tuo Biografo

Confesso di avere con Antonio Gramsci (1891-1937) un rapporto molto particolare, nato nell'adolescenza, sebbene neppure allora - in un periodo della vita particolarmente idealista e spesso infiammato dagli estremismi più vari - mi avesse mai sfiorato l'idea di definirmi comunista. Ricordo di aver portato all'esame di maturità una tesina proprio su di lui, e della cosa certo non vado fiera, perché quanto poteva mai capire a diciott'anni una ragazza - ancorché sveglia, certo - dei suoi Quaderni dal Carcere? Feci sicuramente del mio meglio, ma, oggi che lo conosco e lo capisco un poco di più, mi auguro che allora il filosofo e politico sardo non si rivoltasse troppo nella tomba ascoltando la ragazzina che ero sciorinare alla bell'e meglio le sue complesse teorie. Allora come oggi ero probabilmente solo attratta dall'intelligenza e, anche se non avevo tutti i riferimenti necessari per farla mia, non potevo mancare di riconoscerla per potermici poi avvicinare. Con risultati alterni, appunto.

Fatto sta che, quando poi studiai filosofia a Bologna, qualche anno dopo ebbi modo di incontrarlo ancora, questa volta sotto la guida esperta di un professore le cui lezioni erano una vera ispirazione al pensiero. E che da allora ogni volta in cui ho modo di leggere qualcosa di suo, o su di lui, lo faccio sempre con estremo piacere, già sapendo che davanti a me si staglieranno orizzonti di riflessione di rara acutezza e profondità.

Il 2017 si rivela sotto questo profilo dunque un anno molto fortunato, perché quest'anno ricorrono gli 80 anni dalla sua morte. E, per l'occasione, molti sono tornati a parlare di lui - come me ora - ricordando che ancora oggi Antonio Gramsci è uno dei pensatori italiani più studiati nel mondo. Molte iniziative lo riguardano quest'anno: e a me preme di segnalarne almeno due, che mi sembrano molto in linea con lo spirito di Il Tuo Biografo.

Innanzitutto, l'uscita di una nuova biografia su Antonio Gramsci, edita da Feltrinelli e scritta da Angelo D'Orsi, allievo di Norberto Bobbio e uno dei massimi conoscitori dell'autore, nonché già curatore della Gramsciana, l'archivio bibliografico disponibile in ventuno lingue interamente dedicato al politico e filosofo italiano. In questa biografia, suddivisa in quattro parti, viene raccontato il Gramsci privato e quello pubblico, ne vengono affrontate le vittorie e le molte sconfitte, dall'infanzia in Sardegna alla formazione a Torino, dalla fondazione del Partito Comunista all'opposizione al regime mussoliniano e all'incarcerazione, senza trascurare aspetti più intimi come il suo rapporto con la malattia e con i suoi affetti. Il volume si propone di raccontare Gramsci anche a chi ancora ne sa poco o nulla, rivolgendosi però anche a coloro che già lo conoscono implementando agli studi precedenti le acquisizioni documentali degli ultimi vent'anni.

E poi c'è il progetto Gramsci 80, un affascinante programma multimediale, portato avanti da giovani ricercatori di storia che desiderano non solo trovare un linguaggio contemporaneo per presentare Antonio Gramsci alle generazioni nate dopo gli anni '80, ma anche raccogliere nel corso di quest'anno il maggior numero di nuovi materiali su di lui, in modo che rimangano disponibili sulla piattaforma anche quando l'attenzione su questo anniversario sarà inevitabilmente scemata e perché chi volesse accostarsi al filosofo e politico sardo possa continuare a farlo. Nel frattempo - e devo ammettere che proprio grazie a questo io ho scoperto Gramsci 80, perché a volte partecipare ai questionari mi pare irresistibile - propongono anche un test sulla storia, sul passato e la memoria per tastare il polso dell'attuale società italiana in merito alla sua percezione di questi temi, del resto profondamente cari a Gramsci stesso. Partecipando a questo questionario si contribuirà attivamente a una ricerca attualmente in corso.

Insomma, fortunatamente pare che Antonio Gramsci sia oggi più vivo che mai, anche grazie a queste iniziative. Nonostante sembri che il panorama italiano, politico e culturale, sia drammaticamente distante dalle vette, etiche ed analitiche, portate avanti dal filosofo sardo, c'è una nicchia che resiste cercando di creare fermento - o, quantomeno, riflessione - ispirandosi alla sua figura.

Quando Antonio Gramsci fu processato dal regime fascista, il PM Isgrò concluse la sua famosa arringa dichiarando che bisognava incarcerare quest'uomo per «impedire a questo cervello di funzionare per almeno vent’anni». E così purtroppo accadde. Ma noi sappiamo che quel cervello, pur costretto a funzionare in una cella del carcere, continuò a pensare magnificamente. E questo dovrebbe continuare a ispirarci, col fine, almeno per una volta, di tentare di smentire Gramsci stesso: «L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari». Contraddiciamolo.

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