2090128167685128 Raccontare la storia di una ricchezza non riguarda solo i soldi
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

Raccontare la storia di una ricchezza non riguarda solo i soldi


Come ogni azione umana, anche la creazione di ricchezza - attraverso un'impresa imprenditoriale, un'idea o un colpo di fortuna - ha sempre dietro di sé una storia. E questa storia, spesso, rappresenta non solo dei valori, ma anche una cultura, ovvero la costruzione di un complesso sistema di racconti e di princìpi che vanno a formare un'identità, una filosofia esistenziale o anche solo aziendale, in cui le persone possano riconoscersi attraverso generazioni.

Una storia, o le tante storie che si intrecciano nella realizzazione di un'impresa, non valgono a nulla se non vengono conservate e tramandate. E, del resto, qualsiasi ricchezza, se spogliata della storia che l'ha prodotta, si riduce a un mero dato materiale: ai soldi. Che mica li buttiamo via, eh, sia ben chiaro, anche se la loro impersonalità li rende incapaci di restituire il senso di un'impresa, che è sempre un corpo palpitante fatto di persone, di idee e di scommesse mai interscambiabili o riproducibili in un altro contesto. Ogni azienda ha una propria storia, proprio come una persona: e, proprio come una persona, la sua identità è definita più da aspetti intangibili che da meri dati tecnici.

Spesso chi ha costruito un impero, piccolo o grande chi sia, l'ha fatto sospinto da un'idea, da alcuni precisi valori, da una particolare intuizione che si è rivelata vincente e, soprattutto, dal coraggio. Non importa che si sia partiti da un garage o dall'ultimo piano di un grattacielo, un inizio è un inizio: e ogni inizio porta sempre con sé un sapore epico, che poi è alla base della fascinazione che abbiamo per il racconto delle grandi aziende e dei loro fondatori: come avranno fatto a diventare così grandi se un tempo erano piccoli come lo sono stato anch'io? Quest'epica, se raccontata nel modo giusto alla propria famiglia - quella dei parenti più stretti o quella allargata dei propri collaboratori - è uno dei maggiori collanti tra persone: perché l'adesione a un sogno e a degli obiettivi condivisi può far scattare la scintilla della passione, che ci permette di lottare anche quando il gioco si fa più duro.

Se non per un ideale, ovvero una storia a cui possiamo aderire aggiungendo il nostro piccolo contributo, per cosa vale la pena di lottare in fondo? È per questo che le storie sono così importanti, perché sono in grado di restituirci il significato di ciò che facciamo. Nel lavoro, come nella vita privata, poter trovare un senso alle proprie azioni è fondamentale, sempre. E raccontare la propria storia non è né romatico né inutile, se letto in questa prospettiva.

Eppure, se lo chiediamo alla maggioranza dei nostri amici e conoscenti, raramente chi interpelliamo conosce bene la storia dei suoi antenati. Chi era tuo nonno? Che cosa faceva il tuo bisnonno? È incredibile che queste siano domande difficili che ci lasciano ammutoliti, eppure spesso è proprio così, non è vero? Per contro, se chiedessimo oggi a qualsiasi imprenditore cosa vorrebbe che i suoi nipoti sapessero di lui o di lei, la risposta sarebbe più immediata: vorrebbe che conoscessero la storia di una persona che ha affrontato sfide e fatiche per creare qualcosa di importante, sospinta da una visione che ha permesso che tutto questo divenisse realtà. Perché lasciare che questi valori, questi racconti e la narrazione di queste sfide avvincenti scivolino via nel rivolo del tempo e infine nell'oblio?

È proprio per evitare questo che, quando affronto il tema della memoria e della biografia con chi ha la pazienza di ascoltarmi, ricordo sempre ai miei interlocutori: scrivete, scrivete, scrivete. Registrate i vostri pensieri e le vostre storie, perché sono uno dei tesori più preziosi e intimi che avete. Se non avete il tempo, la voglia o la capacità di scrivere, interpellate un biografo personale, che fa questo di mestiere e certamente saprà raccontare la vostra storia al meglio. E ricordate che tramandare la vostra storia, a differenza che lasciare in eredità la vostra ricchezza, non è un atto automatico, perché c'è bisogno almeno che prendiate coscienza di questo fatto: la vostra storia è importante e unica e, se voi non deciderete di conservarla, purtroppo nessuno potrà farlo al posto vostro. Perché nessuno conosce i vostri travagli e il modo in cui avete conseguito il successo come voi stessi.

A volte mi capita di dire, a mo' di battuta ma anche un po' sul serio: «Se per lasciare la tua casa in eredità ai tuoi cari vai da un notaio, per tramandare la tua esperienza e i tuoi pensieri da chi vai? Ma da un biografo ovviamente!». Ecco, il punto è che mi dispiacerebbe se una bella storia non venisse trasmessa alle future generazioni perché non si aveva pensato a questo semplice fatto: la tua storia è un tesoro prezioso e condividerla con coloro che ti sono vicini può essere un gran regalo sia per te che per loro!

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