2090128167685128 George Orwell e la libertà di parola nella Fattoria degli Animali
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  • Immagine del redattoreNina Ferrari

George Orwell e la libertà di parola nella Fattoria degli Animali


George Orwell - citazione - La Fattoria degli animali - Il Tuo Biografo

«Se libertà vuol dire veramente qualcosa,

significa il diritto di dire alla gente

quello che la gente non vuole sentire»

George Orwell

"La libertà di stampa"

prefazione di La fattoria degli animali

George Orwell (1903-1950) è stato uno scrittore, un giornalista e un attivista politico britannico, famoso oggi in modo particolare per La fattoria degli animali e 1984, entrati a far parte di diritto nel gruppo dei grandi capolavori della letteratura distopica mondiale. Della biografia di George Orwell sul blog de Il Tuo Biografo abbiamo già parlato in dettaglio: se sei interessato a saperne di più, clicca qui.

Orwell fu sempre molto interessato alla politica e fin da giovane maturò un profondo odio intellettuale nei confronti di ogni tipo di totalitarismo, che combatté sia in prima linea che coi suoi scritti - sia per quanto riguarda la saggistica che la narrativa - nel corso della sua breve ma intensa esistenza. Nella vita di George Orwell Orwell attivismo politico e scrittura furono sempre strettamente intrecciati: ne diede prova per la prima volta in qualità di romanziere quando, nel 1945, pubblicò La Fattoria degli animali.

La fattoria degli animali racconta in forma allegorica - quella di una fattoria in cui sono gli animali a prendere il potere con una rivoluzione, delineando un sistema in cui alcune specie sono «più uguali», ovvero più potenti, di altre - la nascita di un sistema dittatoriale ispirato a quello dell'allora Unione Sovietica, che negli anni in cui Orwell concepì questo romanzo andava strutturandosi come vero e proprio regime totalitario. Negli ambienti di sinistra dell'Europa Occidentale allora c'era non poca attenzione, e spesso anche una certa ammirazione, per quanto stava accadendo in Russia: con questo romanzo Orwell intendeva rivolgersi esplicitamente ai suoi contemporanei, perché aprissero gli occhi sul fatto che, per quanto si fondi su nobili ideali, una dittatura rimane pur sempre una dittatura.

Orwell, che si era sempre dichiarato socialista, quando La Fattoria degli animali venne pubblicata per la prima volta attirò su di sé non poche ostilità da parte degli ambienti di sinistra britannici. Nel 1945 la Gran Bretagna era ancora alleata con la Russia contro la Germania nazista e un libro simile pareva mettere in dubbio il suo patriottismo. Tuttavia, George Orwell era tutt'altro che antipatriottico, anzi: la sua era una lotta intellettuale contro ogni forma di totalitarismo.

Proprio in concomitanza con la pubblicazione di La Fattoria degli animali, George Orwell rilasciò un saggio dal titolo La libertà di stampa, da cui è tratta la citazione che fa da incipit a questo post. Nell'edizione italiana edita da Mondadori il saggio viene posto in prefazione al romanzo, proprio come Orwell avrebbe desiderato. Purtroppo La libertà di stampa fu rilasciato al pubblico solo dopo molti anni dalla morte del suo autore, nel 1972: i suoi contenuti erano troppo esplicitamente critici nei confronti del sistema mediatico inglese. In questo breve saggio Orwell analizza infatti i meccanismi di censura - ma anche di autocensura - di qualsiasi paese considerato libero, come lo era la Gran Bretagna nel 1945. Il suo sguardo attuale e profetico rendono questo saggio tutt'ora interessantissimo.

Se vuoi approfondire la biografia di George Orwell, clicca qui.

Il blog de Il Tuo Biografo vuole molto bene a George Orwell e a lui e alle sue opere ha dedicato alcuni articoli: se vuoi sfogliarli tutti, clicca qui.

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